venerdì 20 maggio 2011

IL MOVIMENTO SI E’ FERMATO AD EBOLI


Grillo come Carlo Levi. Il Movimento come Cristo. Entrambi si sono fermati ad Eboli. A quei tempi non c’era la Salerno-Reggio Calabria. Oggi c’è ma la differenza non si nota più di tanto. Ieri i volti scuri e neri delle donne di Eboli a lutto, oggi l’indifferenza e l’indolenza, il lutto della democrazia.
Ieri, come oggi, importiamo le rivoluzioni e  i cambiamenti. Ieri l’unità forzata a suon di pulizia etnica e di truppe d’occupazione. Ieri la Grande Guerra con i fanti del sud trascinati a forza in un conflitto che non conoscevano. Ieri qui gli americani a passo di carica: un soffio di paura e di morte e lì la Linea Gotica, la Resistenza. Qui vince la Monarchia, al nord la Repubblica. Oggi il Movimento cinque stelle conquista consensi ed è la vera novità di queste elezioni. Ma non qui, al sud. Il vento della riscossa si è fermato a Napoli con De Magistris. Qui nulla. Voto di scambio e promesse elettorali, anche questa volta, l’hanno fatta da padrone. I baroni come il nostro Principe a Rende, continuano imperterriti a gettare fumo negli occhi agli elettori e a vivere di rendita alle spalle dei contribuenti. Nessun rischio ed un futuro garantito, un investimento per una vecchiaia da nababbi.
Grillo pensa che il Movimento debba, giustamente, cominciare a crescere acquisendo una sua personalità politica. Ma fino ad Eboli.
Grillo come Bossi prima maniera? Diventeremo secessionisti per forza?

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