domenica 1 maggio 2011

IO STO CON ADRIANO


“Cari amici fascisti, STUDENTI, leghisti, comunisti e operai insicuri. Mi sembra chiaro che a questo punto non ci resta che l’unico mezzo di sopravvivenza. Il voto. Non possiamo assolutamente mancare. Il 12 Giugno dobbiamo andare tutti a votare anche se, come è prevedibile, il governo tenterà l’impossibile per togliere dalle schede referendarie pure il LEGITTIMO IMPEDIMENTO. E, se lo dovesse togliere dobbiamo essere ancora più numerosi davanti ai seggi. E, se per caso le sedi elettorali fossero chiuse, il vostro voto lasciatelo pure per terra scritto su un piccolo foglietto già preparato a casa, in modo che l’indomani tutti i marciapiedi d’Italia siano invasi da quaranta milioni di bigliettini.”
Così, con questo accorato ed orgoglioso appello, termina la bellissima lettera che il supermolleggiato invia al Fatto Quotidiano in difesa dei referendum di giugno. Celentano non è nuovo a crociate di sapore ecologico. Tutta la sua carriera ne è intrisa, a cominciare da quel bellissimo e romantico – ed indimenticabile ­– quadro d’autore che è e rimane via Gluck, antesignano e pionieristico affresco della Milano tentacolare che avanza distruggendo l’immacolata innocenza dei ragazzini che non potranno più lavarsi la faccia giù nel cortile…. Una prosa scarna e secca, quella di via Gluck, che colpiva al cuore, andava al concreto del messaggio, lontano dall’ermetismo di altri autori. E nella sua essenzialità e concretezza che era la forza del suo messaggio.
Oggi come allora, Adriano, un giovanotto di settantatrè anni, risfodera il suo spirito guerriero mai sopito e ci chiama tutti a raccolta per non farci turlupinare da una classe politica che non ci rappresenta.
Io sono già pronto, e se dovessero scipparci, per l’ennesima volta, il diritto di essere cittadini (e non sudditi), il mio bigliettino con TRE SÌ sarà il primo ad essere affisso sul marciapiede del mio seggio elettorale.
Grazie Adriano.

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