domenica 10 aprile 2011

LA RETE DEL NULLA


Ipertecnologici. Con le dita sempre impegnate vorticosamente o su una tastiera qwerty o su un tastierino numerico, impegnati continuamente a massaggiare con un italiano ridotto ai minimi termini, inversamente proporzionale alla loro ignoranza. Più sono veloci, più sono ignoranti. La gran massa dei ragazzini iperveloci sulle tastiera, non conosce il mondo in cui vive. Vive in un mondo virtuale scevro da responsabilità dirette. Internet, la rete che mette a disposizione tutto lo scibile umano a portata di clic, per loro è la rete del nulla. E’ solo un intermediario tecnologico che li mette in contatto con gli amici per cazzeggiare e forzare un contatto che, spesso, non c’è. Le scuole, dal canto loro, sono ridotte a parcheggio di menti già stanche ancor prima di riuscire a confrontarsi con l’esistenza. Spersi in un modo che, in fondo, fa un po’ paura, annichiliti dall’incertezza del futuro, vagano per la rete del nulla senza crescere: novelli Peter Pan, il loro volare è un volare virtuale staccato dalla realtà con la quale, volenti o no, dovranno pure far conto. E il futuro reale che li aspetta non è molto incoraggiante. Ieri i precari in piazza chiedevano certezze che non ci sono e, forse, non ci saranno più. Il grande capitalismo mondiale, piovra dalle tanti lobbies, ha preparato per loro un futuro in cui l’unica certezza è l’incertezza, in cui gli unici punti fermi sono i grandi profitti per pochi. La grande rete che sta alimentando le rivolte nordafricane, che mette in difficoltà il Grande Fratello cinese, da noi è la rete del nulla. I nostri ragazzini, giovani e intellettuali di domani, sono già lì, pronti per essere fagocitati dal mostro dalle tante teste e dalle tante corna. Il tempo ci dirà se in loro è rimasto un barlume di riscatto e se la loro intelligenza riuscirà ad esprimersi in modo libero ed autonomo o se prevarrà la impietosa logica schiavista del terzo millennio.
Per ora, continuano a cullarsi, avvolti come in una nube soporifera, nella rete del nulla.

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