sabato 9 aprile 2011

FINE DI UN SOGNO IN ROSSOBLU’


 Dopo la morte del glorioso Cosenza 1914, ora muore anche il Rende trasformato. Tante belle parole, luci e cotions per il trasloco della gloriosa società del Rende Calcio (quello MAI fallito) con il ­– giusto – risentimento dei pochi tifosi rendesi. Una società che si era sempre distinta sia per i risultati sportivi (alcuni campionati di C1 ed una partita di coppa Italia all’Olimpico con la Lazio) e sia per non aver mai avuto problemi con la Lega e la Covisoc. Tanto trambusto per riacquistare il glorioso marchio del Lupo Rossoblu “regalato” da Pagliuso “tanto ppi fa a bida”, come dicono dalle mie parti. Due promozioni di seguito con due campionati esaltanti, poi, il diluvio. Punto e a capo. Fallirà, non fallirà, ricominciare dalla C2 o dai dilettanti? Comunque andrà a finire, l’esperienza è tutt’altro che esaltante. Migliaia di tifosi che hanno riempito il San Vito in questi anni, migliaia di tifosi che ci avevano creduto, presi per i fondelli….
A questi panciafichisti di fantaimprenditori, buoni solo ad essere primi in lista quando c’è da prendere qualche buon appalto, dico: lasciate perdere, lasciate stare. Avete fatto già abbastanza danni.
Ai tifosi dico, come diceva il Pagliuso ­– uno degli artefici del nuovo disastro – in tempi più felici: andiamo a vedere lo Zumpano.
O, se proprio abbiamo voglia di competizioni sportive, frequentiamo gli sport cosiddetti minori, che poi minori non sono affatto.
Il calcio è ormai lo specchio della società malata in cui viviamo: uno schifo!
D'ora in poi l'unico calcio che voglio seguire è quello della Play-Station.

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