sabato 5 luglio 2014

F35 ed americandipendenza.

Tutti i vari governi succedutisi, senza distinzione alcuna, hanno vergognosamente appoggiato questa politica prona al volere dei padroni americani. È probabile che la loro potenza di fuoco (economica) occulta alle masse sia tale da "costringere" i vari governi - ob torto collo - ad una obbedienza senza grandi alternative. Se così fosse - ed è altamente probabile che così è - non vedo molte vie di fuga.
La vicenda degli F35 è emblematica: un vero bidone del costo di qualche milione di dollari, rifilato al "povero paese" amico. I politici nostrani hanno cercato, e cercano tutt'ora, di arzigogolare giustificazioni fantasione perché non hanno il coraggio di dire chiaramente la raltà: siamo un paese occupato, una pseudocolonia, per cui "mangia e taci" come diceva Mussolini al figlio che gli chiedeva: "Papà, cosé il Fascismo?".
La dipendenza economico-finanziaria è totale. Quella militare, idem. Decine sono le basi militari presenti.
Uscire da questo abbraccio soffocante sembra quasi impossibile. Qualcuno di noi, non più giovane, ricorda sicuramente, l'attacco speculativo verso la lira dei primi anni '90 che ci costò l'uscita dallo SME. La speculazione fu organizzata dal magnate Soros (per chi non lo conoscesse un miliardario ungherse ma naturalizzato americano ancora oggi presente alle riunione del Bilderberg) e la lira perdette circa il trenta per cento del suo valore in pochi giorni.
Di fronte a questa prepotenza, che fare? Basterà che i cittadini prendano coscienza della situazione? Basterà che la rete ci porti a conoscenza di realtà che prima erano totalmente nascoste?

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